Il Gruppo Missionario di Noale, Gruppo X, Polisportiva FLY , AVIS E AIDO di Salzano hanno deciso che il ricavato della cucina della sesta edizione del Summer Park Salzano Festival verrà utilizzato per sostenere il Medici con L’Africa CUAMM impegnati in Mozambico dopo il Ciclone IDAI del 15 marzo scorso .
MEDICI CON L’AFRICA CUAMM
RISPOSTA ALL’EMERGENZA CICLONE – Marzo 2019 Beira – Sofala Mozambico
“Oggi lo sguardo cerca risposte. Il padre che ha perso ogni cosa non chiede, dignitosamente attende. L’occhio è diventato bocca. Oggi il tetto non è più riparo. La pioggia può entrare, non resta un abito asciutto. Il chiuso è diventato aperto.”
Beira, 15 Marzo 2019, testimonianza CUAMM.
IL CICLONE IDAI
La Provincia di Sofala, e in particolare modo la città di Beira (capoluogo della Provincia) rappresenta il cuore dell’intervento di Medici con l’Africa CUAMM in Mozambico. Presente nel paese fin dal 1978, subito dopo l’indipendenza dal Portogallo, il CUAMM supporta la provincia di Sofala dal 1992, ovvero dalla fine della guerra civile, con una sede stabile a Beira dal 2002.
Gli interventi implementati dal CUAMM coinvolgono in primo luogo l’Ospedale Centrale della città (il secondo ospedale del paese dopo quello della capitale Maputo) e ulteriormente 6 centri di salute e 8 consultori dedicati specificatamente ai giovani e agli adolescenti, raggiungendo grazie alle proprie attività oltre 400.000 persone. Il focus principale nell’area riguarda: la salute materno- infantile, la prevenzione e il trattamento dell’HIV/AIDS, la salute dei giovani e degli adolescenti, la prevenzione e il trattamento delle malattie croniche (ipertensione e diabete, principalmente).
Nella notte tra il 14 e il 15 marzo 2019, il ciclone tropicale Idai si è abbattuto violentemente su Beira, devastando il 90% della città e i quartieri e distretti limitrofi. Piogge torrenziali e venti fino a 200Km/h hanno colpito le Province di Sofala, Zambezia, Manica e Inhambane, nel Mozambico centrale, con conseguenze devastanti per la popolazione locale. Le persone colpite solamente nella Provincia di Sofala ammontano circa 600.000 persone.
A causa della stagione delle piogge, si attendono ulteriori abbondantissime precipitazioni su Sofala e Manica fino al 24 di marzo, con esondazioni dei fiumi.
A causa dell’inacessibilità di alcune zone e delle comunicazioni interrotte, non è ancora stato possibile stimare un bilancio complessivo dei danni causati dal ciclone Idai, mentre è in corso un’analisi dei bisogni da parte dell’Istituto Nazionale di Gestione delle Calamità Naturali (INGC).
Il bilancio delle vittime è stato aggiornato al momento ad 202 morti e 1500 feriti, ma lo stesso Presidente del Mozambico, Felipe Nyusi, stando a quanto si apprende dai media, sostiene che possa superare le 1.000 vittime. Lo scenario di Beira e dei distretti circostanti è di totale distruzione di case, infrastrutture e servizi, di riserve di cibo spazzate e di più di 275.000 ettari di colture perse. La situazione appare e rimane critica in un contesto già fragilissimo.
Tra i danni più gravi a cui dare risposta urgente il CUAMM ha individuato:
- Pesanti danni causati alle strutture sanitarie, inclusa la perdita di materiali e forniture.Secondo le autorità locali, almeno 30 unità sanitarie sarebbero state colpite nellevarie province interessate dal fenomeno metereologico. Tutte le aree dell’Ospedale Centrale hanno subito danni alle infrastrutture, nessuna zona è rimasta indenne al passaggio del ciclone. Il pronto soccorso è stato gravemente danneggiato ed è attualmente il blocco operatorio non è operativo. La neonatologia è stata completamente scoperchiata dalle forti raffiche di vento e trasferita momentaneamente nella Pediatria. Le aree e strutture funzionanti permangono per lo più senza acqua corrente ed elettricità.
- Distruzione e interruzione dell’approvvigionamento idrico.Oltre al grave danno causato alle strutture igienico-sanitari, la prevalenza di acquanon potabile che sta mettendo la popolazione a rischio di contrarre malattie trasmesse dall’acqua (come ad esempio il colera).
- Gravi danni alle colture.
Circa 275.000 ettari sono stati coperti fino a 7 metri d’acqua, ovvero la sicurezza alimentare e nutrizionale delle popolazioni residenti nell’area è stata severamente compromessa. In particolare quella delle fasce più vulnerabili e di coloro che vivono in aree già colpite dalle alluvioni stagionali precedenti al ciclone. E’ necessario un supporto tempestivo per garantire il fabbisogno immediato di cibo e assicurare forniture adeguate anche in seguito. - La distruzione di case, la perdita di proprietà personali e di beni non alimentari, oltre al danno materiale, espone la popolazione alla possibilità di venire sfollata a tempo indeterminato e ad un accresciuto rischio per la propria sicurezza, in particolare per le fasce di popolazione più esposte come donne e bambini. In data 21 marzo sono già confermati 17.000 sfollati, con popolazione che aspetta di essere ancora recuperata dai distretti completamente allagati.RISPONDERE ALL’EMERGENZA Medici con l’Africa CUAMM dispone di un team di 35 persone che comprende personale medico e staff di progetto che si trova ancora a Beira. Il team è al sicuro e pronto ad intervenire per fornire una risposta umanitaria in coordinamento con gli altri attori del settore (ONU, Governo, altre ONG).In base alle esigenze sopra descritte, le seguenti attività salvavita sono considerate le più importanti e devono essere prioritarie:• Approvvigionamento idrico, servizi igienico-sanitari e igiene (WASH):
– Creazione di punti di approvvigionamento idrico sicuri e distribuzione alle comunità locali e agli sfollati di mezzi per trattare e immagazzinare l’acqua;
– Distribuzione di kit igienici alle comunità locali e agli sfollati.• Dare e ripristinare un rifugio:
– Fornire un rifugio di base per gli sfollati;
– Creare ripari e punti di sosta per personale sanitario e squadre mediche.• Fornitura di servizi sanitari:
L’intervento sanitario avrà un duplice obiettivo:- 1) Assistenza immediata e soccorso d’emergenza con l’invio di équipe mediche nella città di Beira
- 2) Prevenzione e preparazione alle epidemie (es. colera e morbillo) attraverso la creazione di reparti dedicati e la costituzione di scorte di farmaci, liquidi e sali di reidratazione, apparecchiature IPC e materiali di consumo
- Gravi danni alle colture.
Dal sito del Gruppo X